Ippocrate (450-377 a.C.), padre della medicina, diceva:

“Fai che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”

“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né

in difetto, né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”

Sono fermamente convinta che mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata e un buono stile di vita sia fondamentale per vivere meglio e più a lungo. Senza però dimenticare che mangiare è uno dei piaceri della vita e il cibo è soprattutto convivialità e socializzazione.

Seguire uno stile alimentare corretto, non significa non mangiare e non sgarrare, ma avere delle abitudini alimentari il più possibili sane che ti permettano di mantenerti in salute. Credo fortemente in tutto ciò e cerco di trasmetterlo tutti i giorni ai miei pazienti. Ho voluto fortemente essere una dietista, un lavoro che ho avuto la fortuna di scegliere, in cui credo fermamente e non cambierei con nessun altro.

Formazione accademica

Ho conseguito la Laurea in dietistica nel 2003 presso l’Università degli studi di Torino. Ho lavorato come dietista libero professionista e borsista presso l’Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo, il servizio di dietetica dell’A.O.U Maggiore della Carità di Novara, la diabetologia dell’Asl di Biella e il servizio di dietetica dell’ A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino presidio San Giovanni Battista. Ho collaborato con diverse farmacie delle province di Novara, Vercelli e VCO come consulente alimentare. Dal 2005 svolgo attività come libero professionista presso studio privato e insegno Igiene Alimentare a corsi per Operatore Socio Sanitario (OSS).

Mettersi a dieta

Che cosa significa mettersi a “dieta”? Te lo sei mai chiesto? Se ci pensi, per prima cosa vengono in mente significati negativi (privazione, sacrificio, non mangiare, digiunare, fame ecc.). In realtà la parola “dieta” ha un significato molto più vasto, deriva dal greco “diatia”, e significa letteralmente “stile di vita”. Nell’antica medicina greca indicava, infatti, un insieme di norme da seguire per mantenere il corretto stato di salute come l’alimentazione, l’attività fisica e il riposo. In ambito nutrizionale, la “dieta”, dovrebbe quindi essere intesa come stile di vita e corretta alimentazione da mantenere nel tempo. Qualsiasi dieta, se seguita bene, permette di perdere peso, il problema è poi mantenerlo. Solo “imparando a mangiare” in modo equilibrato e completo con pasti in cui siano presenti tutti i nutrienti si potranno ottenere delle abitudini alimentari corrette e quindi una perdita di peso duratura nel tempo.

Perché la dieta mediterranea?

La dieta Mediterranea (DM) comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione e il consumo di cibo. Mangiare insieme è la base dell’identità culturale e della continuità delle comunità nel bacino del Mediterraneo. Inoltre,
enfatizza i valori dell’ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale e della creatività e rappresenta un modo di vivere guidato dal rispetto della diversità
”. L’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), l’ha definita con queste parole e l’ha nominata nel 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La DM è considerata, dal mondo scientifico, un modello alimentare vario, equilibrato ed appetibile in grado di prevenire le malattie correlate all’alimentazione come patologie cardiovascolari, diabete, ipertensione arteriosa e tumori.
Il modello alimentare mediterraneo oltre ad essere salutare per le persone lo è anche per l’ambiente. Si stima in media che per ottenere 100 calorie, la dieta mediterranea provoca un impatto ambientale di circa il 60 % inferiore rispetto ad una alimentazione di tipo nordeuropeo o nordamericano, basata in misura maggiore su carni e grassi animali, piuttosto che su
vegetali e cereali.